“I pay the ticket, I enter, do a tour of things to see, so I go: this is the time in Venice, a time equal to the one that everyone uses when entering a museum that “preserves “works.
Venice is a real museum where the few inhabitants have become more “gatekeepers” than inhabitants: people who keep the city running for visitors.
When I helped organize the exhibition “Cronografie” at the Venice Biennale, it seemed interesting to me, to watch Venice as an emblematic sample of a reality where time seems to be marked by very different instruments from the clock that we all use in our cities.
Some say that time in Venice is marked by the water, some say instead that are the voices and the sounds of small campi, or the passages of pedestrians, or the rhythm of the oars of the gondoliers, in fact the time is “a tour to see the things that are there to see. ”
Venice today is a city made for “preserving” and not for creating. The birth of an “active museum” in which to develop culture is still far in Italy, in the same way Venice is still a “museum city” to remember or where to show materials developed elsewhere. ”
from “Pro Memoria”, Katà publisher 1982
Ugo La Pietra
“Pago il biglietto, entro, faccio un giro delle cose da vedere, quindi esco: questo è il tempo a Venezia, un tempo uguale a quello che ognuno di noi utilizza quando entra in un museo che “conserva” opere.
Venezia è un vero e proprio museo dove i pochi abitanti più che abitanti sono diventati “custodi” che tengono in funzione la città per i visitatori.
Quando ho collaborato all’organizzazione della mostra Cronografie alla Biennale di Venezia, mi sembrò interessante guardare Venezia come campione emblematico di una realtà dove il tempo sembra essere scandito da strumenti molto diversi dall’orologio che noi tutti usiamo nelle nostre città.
C’è chi dice che a Venezia il tempo è segnato dall’acqua, chi dice che invece sono le voci ed i rumori dei campielli, o i passi dei pedoni, o il ritmo del remo dei gondolieri, di fatto il tempo è quello di “un giro per vedere le cose che ci sono da vedere”.
Venezia oggi è una città fatta per “conservare” e non elaborare. La nascita di un “museo attivo” in cui elaborare cultura è ancora lontano in Italia, allo stesso modo Venezia è ancora una “città museo” da ricordare o in cui mostrare materiali elaborati altrove.”
da “Pro Memoria”, Edizioni Katà, 1982
Ugo La Pietra
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