Non capita tutti i giorni che un paio di scarpe, benché rivoluzionario, nasca per ispirazione da un edificio altrettanto rivoluzionario.
Pare tuttavia che il signor Tinker Hatfield, di professione (ex) architetto, e poi designer della Nike, abbia inventato le Air Max I – il modello originale con la bolla d’aria sotto il tallone – ispirandosi al Centre George Pompidou di Piano e Rogers a Parigi.
“…It was one of my must-sees when I was in Paris, I had to go, and coming into the plaza surrounding the center and then just to see the stark contrast beetwen the traditional French style of mansard roofsets and small windows, the row housing, and then to see this large almost machine-like building sort of spilling its guts out into the world, so that you can see everything: the escalators, heating and air conditioning, you can see all the levels, all the different parts of the museum, the people… It really inspired me because it really shocked the world of architecture and urban design, it really changed the way people look at buildings. For many it changed for the worse, but in my eyes it changed for the better“.
Benché l’immagine del Centre Pompidou appaia evidentemente più affascinante, la perdita di sostanza “strutturale” nel punto di maggior sforzo della scarpa, vale a dire al di sotto del tallone, ricorda molto più strettamente un’altra icona della storia dell’architettura europea: le famose “FagusWerk” di Walter Gropius: progetto che ribalta, con l’estensione di grandi vetrate, l’antico dogma della fortificazione dell’angolo.
(foto di Receivedpostcards)
federica says
negli anni ’90 le indossavano i giovani adolescenti periferici romani per andare in discoteca di pomeriggio.
assieme ai 501 sbiancati/attillati erano il massimo del féscion!
pasquale la forgia says
quand’è che ci si rivede tutti?
Mekelle says
Thanks for writing this.